Medichese: epigastrio

L’approccio al paziente con una problematica riferita all’addome non è banale e spesso la diagnostica presenta difficoltà non da poco. Spesso per arrivare alla diagnosi corretta è necessario ricorrere a una diagnostica più approfondita, come quella laboratoristica (esami del sangue o delle urine) e strumentale (ecografia, TC, risonanza magnetica). Ciò non toglie che la visita medica sia imprescindibile. In particolare l’indagine semeiologica spesso fornisce elementi preziosi ai fini del sospetto clinico e degli step diagnostici successivi.

 

Particolare attenzione va posta alla localizzazione topografica dei rilievi obiettivi, al fine di stabilire a quale/quali organo/i i disturbi riferiti dal paziente sono attribuibili. Ecco perché l’addome è stato suddiviso in quadranti dagli antichi anatomici e dai medici che per primi hanno sviluppato la semeiotica medica, ovvero la branca della medicina che studia i segni e i sintomi delle patologie.

 

L’addome non deve essere inteso solamente come “la pancia” (volgarmente – anteriore), bensì necessita di una visione d’insieme che prevede l’attenzione anche alle porzioni laterali (“il fianco”) e la parte posteriore (“la schiena”). Dunque sia “la pancia”, che “il fianco”, che “la schienafanno parte dell’addome. La parete anteriore dell’addome è delimitata in alto dalla linea toraco-addominale, che segue l’arcata costale (linee verdi), e in basso da una linea che parte dalla spina iliaca antero-superiore arriva alla sinfisi pubica (linee gialle). Lateralmente è delimitato da delle linee che partendo dalla spina iliaca anterior-superior sale verticalmente fino ad incontrare l’arcata costale (linee blu). Lateralmente l’addome è delimitato superiormente sempre dall’arcata costale ed inferiormente dalla cresta iliaca. Mentre posteriormente è delimitato superiormente dal margine inferiore della XII costa, inferiormente da una linea che congiunge le due spine iliache anterior-posterior, passando per la V vertebra lombare, e lateralmente dalle linee ascellari posteriori. Questi sono solo i limiti “esterni”, in quanto la cavità addominale continua internamente nel cavo pelvico, venendo delimitata in basso dal piano perineale, così come in alto viene limitata dal diaframma, per cui parte del contenuto addominale viene a trovarsi dentro la gabbia toracica, cotto le coste (come ad esempio il fegato a destra e la milza a sinistra).

 

Tracciando quattro linee immaginarie è possibile suddividere l’addome in nove quadranti. Le linee verticali vengono tracciate a partire dal centro della clavicola, andando verso il basso; mentre quelle orizzontali sono rappresentate dalla più superiore che unisce le arcate costali, e dalla più inferiore che unisce le due spine iliache anteriori-superiori (linee rosse). Le nove zone che si ottengono sono, nell’ordine da destra verso sinistra e dall’alto verso il basso: ipocondrio destro, epigastrio, ipocondrio sinistro, fianco destro, mesogastrio o regione ombelicale, fianco sinistro, fossa iliaca destra, ipogastrio, fossa iliaca sinistra. La regione posteriore è divisa dalla linea che passa per le apofisi spinose delle vertebre in destra e sinistra, regioni a loro volta divise in lombare interna o renale e lombare esterna. La regione laterale è divisa in anteriore o posteriore dalla linea ascellare media.

 

 

L'addome suddiviso in nove quadranti.

L’addome suddiviso in nove quadranti.

 

La suddivisione in quadranti permette un approccio sistematico alle problematiche addominali, come ad esempio il dolore. Questo perché la localizzazione del dolore o di qualsiasi altra problematica può indirizzarci su quale/quali organo/i potrebbero essere ammalati.

 

 

L’epigastrio è quindi il quadrante mediano, compreso lateralmente tra i due ipocondri, delimitato superiormente dalla linea toraco-addominale, che lo divide dal torace, e che si pone superiormente alla regione ombelicale o mesogastrica.

 

 

Da: Vocabolario Treccani

Da: Vocabolario Treccani

 

L’epigastrio corrisponde parte del lobo destro e gran parte del lobo sinistro del fegato, alla colecisti, a parte dello stomaco e del duodeno, alla parte supero-mediale dei reni, al tratto alto dell’aorta e della vena cava inferiore, al plesso nervoso celiaco.

 

Corrispondenza anatomica tra la regione epigastrica e gli organi addominali.

Corrispondenza anatomica tra la regione epigastrica e gli organi addominali.

 

 

Un dolore nella regione epigastrica potrebbe essere dovuto ad una gastrite, ad un’ulcera peptica gastrica o duodenale, al reflusso gastro-esofageo (sintomatologia nota come pirosi), ad una pancreatite. Tuttavia il dolore non è sempre uguale, esistono diversi tipi di dolore, con diverse caratteristiche ed andamento temporale, associati anche ad altra sintomatologia (nausea, vomito, ecc) o a segni clinici, che il medico rileva durante la visita medica. È difficile per i non addetti ai lavori riuscire a capire a fondo le problematiche addominali e a poter risalire alla causa, perché questo richiede non solo anni di studio sui libri (di diverse materie), ma anche una certa esperienza in corsia, la conoscenza dei rilievi semeiologici obiettivabili durante la visita medica, e soprattutto un ragionamento clinico che si acquisisce col tempo.

 

 

In conclusione, la suddivisione dell’addome in quadranti aiuta il medico ad affrontare con metodo rigoroso la problematica relativa agli organi contenuti in cavità addominale. Il medico formula un’ipotesi diagnostica indagando i sintomi del paziente, avvalendosi dei rilievi clinici obiettivabili durante la visita, trovando conferma (o smentita) diagnostica negli esami di laboratorio o strumentali. Egli, di conseguenza, imposterà una terapia appropriata, medica o chirurgica che sia.

 

 

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photo credit addome diviso in quadranti (modificata): <a href=”http://www.flickr.com/photos/14277117@N03/4484192937″>Abdomen between pages 4 and 5</a> via <a href=”http://photopin.com”>photopin</a&gt; <a href=”https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/”>(license)</a&gt;.

photo credit addome ed organi addominali (modificata).

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